La bambina nel buio
Mi troveranno.
Vedranno il sangue sulle mani.
Non avranno pietà.
Come non ne ho avuta io.
1985. In una splendida villa della campagna veneta, Paolo e Manuela festeggiano i loro 20 anni di matrimonio. Paolo è un imprenditore di successo, che si è fatto dal niente. Lei era la bella di Portogruaro.
Hanno una bambina dolcissima che ha 11 anni, Moreschina.
Tutta la buona società di Venezia è accorsa alla loro festa.
Camerieri in guanti bianchi, champagne nei calici di cristallo, danze, flirt, pettegolezzi, allegria.
Eppure, dentro la gioia, vibra una nota di inquietudine. Un’ansia che cresce a ogni pagina.
La festa finirà con una tragedia indicibile.
32 anni dopo, una inglesina di trent’anni, Emma Thorpe, sbarca a Venezia. Si porta dietro un segreto. E finisce in un Palazzo sul Canal Grande, che nasconde più segreti di lei.
Il proprietario è il Conte Bonaccorso Briani. Un uomo durissimo, solitario e misterioso.
Il destino mette sulla sua strada un seducente commissario siciliano, incallito sciupafemmine.
Indagano insieme in una Venezia affascinante e insolita, avvolta dalla nebbia, frustata dalla pioggia di novembre.
In un crescendo di tensione e colpi di scena, il mistero di tanti anni prima trova finalmente soluzione.
È il mistero del buio che tutti ci abita.
Antonella Boralevi ha scritto un thriller che non dà respiro. Un romanzo potente che svela il cuore delle donne e affronta con coraggio i temi cruciali dell’anima contemporanea.
E ci dice che l’unica salvezza è l’amore.